Nessuna testimonianza è migliore di quella diretta, e gli alberi del parco sono un’occasione per confrontarsi con le massime potenzialità di sviluppo della specie, che non potremo conoscere da altre fonti; con la capacità di registrare come bioindicatori sensibilissimi le variazioni di un passato prossimo che supera la cosiddetta memoria umana generazionale, visto che alcune piante hanno un età stimata dei duecento anni.
Con la loro vetusta presenza hanno assistito all’evolversi della vita della Comunità, “patriarchi” silenziosi di Favria
Ecco l’elenco delle piante site nel parco Martinotti di Favria, stima della loro età al 2004:
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Due alberi di Liriodendro, denominato albero del tulipano, liriodendron tulipifera, di anni 30 e 40;
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Due alberi di Abete rosso, Picea excelsa, anni 50;
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Ippocastano, Aesculus ippocastanum, anni 60;
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Due alberi di Quercia, Quercus Robur, con rispettivamente anni 90 e 100;
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Tre Olmi siberiani, Ulmus umilia, di anni 40 e 50;
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Tiglio, Tiglio Cordata, di anni50;
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Sequoia gigante, Sequoia gigantea, di anni 120;
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Quattro Cedro dell’Atlante, Cedrus atlantica, di anni 30, 40, 40 e 200 (quest’ultimo distrutto dal nubifragio del 26 agosto 2009);
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Cipresso dell’Arizona, Cupressus arizonica, di anni 50;
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Due alberi di Platano, Platanus ibrida di anni 60 e 80;
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Due piante di Agrifoglio, Ilex acquifogl, di anni 50 e 70;
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Liquidambar, liquidambra styraciflua, di anni 40;
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Abete bianco, Abeis alba, di anni 50;
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Carpino bianco, Carpinus betulus, anni 80;
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Magnolia, Magnolia grandiflora, anni 90;
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Acero giapponese, Acer palmatum, di anni 30;
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Bosso, Buxus sempervirens. di anni 90;
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Lauro, Prunus Laurocerasus, di anni 80;
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Pino strobo, Pinus strobus, di anni 30.
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