Prima di tutto è un luogo caratteristico, formato da un ampio spazio urbano contornato da edifici (di solito a carattere storico) sul quale confluiscono più strade. È anche il luogo dove la gente si ritrova e si raduna per eventi di carattere civile e religioso.
La conformazione delle attuali piazze ha origini fin dall’antica Grecia: l’agorà, era la piazza dove si teneva il mercato e si riunivano i cittadini per l’assemblea. L’agorà, di solito, era contornata da un porticato chiamato stoà.
In effetti, la tradizione di fare il mercato nelle piazze è ancora in uso oggi giorno.
Piazza Martiri della Libertà, pur non avendo cambiato forma nel corso degli anni, ha invece rinnovato più volte l’arredo urbano.
C’è però da premettere che la nostra piazza presenta un’anomalia curiosa rispetto a tutte le altre: quella di avere una pendenza piuttosto rilevante. Questa situazione, favorisce una buona visuale al castello e all’antistante chiesa di San Michele.
Un’altra particolarità che hanno tutte le piazze è quella di avere, nella parte centrale, degli arredi urbani o dei monumenti che ricordano degli eventi storici. Fino alla seconda metà del Novecento Piazza Martiri era lastricata con ciottoli di pietra posati a secco ed era completamente libera senza alcun monumento.
Verso la degli fine anni Cinquanta, vi è l’inserimento a centro piazza di un’alta lanterna luminosa costituita da un palo di cemento e un grande cappello ovale di vetro.
Alla base della palizzata veniva anche realizzata una fioriera (anch’essa di cemento) col duplice scopo di abbellire il piazzale e di riparare la palizzata dai veicoli.
Lungo lo scorrimento del traffico veicolare, il ciottolato in pietra, fu in parte coperto dal moderno asfalto.
Inoltre compare la lapide in ricordo ai Martiri della Libertà, posizionata a lato piazza.
Nel maggio del 1978, viene inaugurata la nuova statua degli alpini; abbattuta la palizzata luminosa, viene posizionata al suo posto una statua di bronzo su un alto piedistallo di materiale lapideo.
Risale invece ai giorni nostri l’inserimento di una fontanella con annesso spazio erboso di forma triangolare. Viene rimosso l’asfalto e l’antico ciottolato di pietra, proponendo un “porfido artificiale”, costituito da cubetti di cemento. Il monumento degli alpini viene trasferito in piazza della Repubblica, ai confini erbosi del parco Martinotti.