Come si evince da un verbale della Giunta del Comune di Favria, risalente
all'anno 1879, la chiesetta non venne incamerata nelle proprietà dello Stato, come prescritto da una legge emanata nel 1867, in quanto carente dei requisiti richiesti. Inoltre si cita la laicità dell'amministrazione che tramite le elemosine ne garantiva la manutenzione del fabbricato al fine di poter celebrare le funzioni religiose. Fino all'anno 1994 le funzioni religiose e i relativi festeggiamenti venivano gestiti dai Priori che di anno in anno si alternavano e si prendevano carico di offrire il rinfresco dopo la Processione e di annotare su un apposito registro, vidimato annualmente dal Parroco, tutte le spese che venivano sostenute al fine della manutenzione ordinaria e straordinaria del fabbricato. Successivamente, vista la difficoltà di reperire nuovi Priori, è stato istituito un Comitato che si è preso carico della manutenzione del fabbricato e della gestione delle funzioni religiose.